*** ENGLISH VERSION AFTER THE JUMP! ***
Buongiorno a tutte!
Come promesso nel post relativo al
CND Workshop, eccomi a parlarvi della mia esperienza con lo Shellac, per gli amici smalto semipermanente.
Ci siamo molto divertite ad assistere allo sketch rappresentato da Katia e Debora che, al di là dell'aspetto goliardico, ci ha consentito anche di capire le differenze fondamentali tra Shellac e ricostruzione tradizionale.
Io non sono mai stata una fan di quest'ultima, che ho effettuato per alcuni mesi anni ed anni or sono. In primis, i tempi sono davvero lunghi: la mia estetista, ad esempio, era sì molto brava e precisa, ma anche alle prime armi, per cui ogni ritocco mi costava un'ora e quarantacinque minuti di "seduta". Quando ho deciso, poi, di togliere completamente il gel, ho trovato il disastro: le mie unghie erano ridotte ad una sfoglia di cipolla e si son spezzate nel giro di tre giorni.
Certo, son passati anni e non metto in dubbio che possano essere stati fatti notevoli passi in avanti in tal senso, ma nel momento in cui facciamo la ricostruzione dobbiamo comunque mettere in conto tempi elevati e un utilizzo abbastanza invasivo della lima.
L'innovazione portata dallo Shellac va ad incidere in tal senso, riducendo i tempi di applicazione a mezzora all inclusive, di rimozione a 10 minuti ed eliminando la necessità di lime o buffer prima dell'applicazione o per la rimozione stessa.
Il team Ladybird, dopo averci illustrato le varie fasi, ci ha dimostrato molta fiducia concedendoci di shellaccarci a nostro piacimento, anche se ogni tanto son dovute venire in nostro soccorso!!!
Tra le 24 tinte disponibili, combinabili tra di loro tramite layering e con un range colori che varia dal più pazzo al più delicato, io ho scelto uno dei più vistosi (avevate anche dubbi???), il Purple Purple, un fantastico viola acceso con riflessi blu e shimmer violetti/rossi. Nelle mie foto vedrete la mia solita swatching hand, che ho fatto da sola (e ne sono molto orgogliona!), quindi vi prego di sorvolare su eventuali difetti di applicazione!
(ne approfitto per ringraziare Debora che mi ha cortesemente shellaccato l'altra mano!)
Le fasi sono le seguenti: base, prima mano di colore, seconda mano di colore, top coat. Ogni step prevede poi un periodo variabile (poche manciate di secondi) di polimerizzazione nella lampada UV. I tempi di asciugatura sono dunque sostanzialmente annullati, esauriendosi completamente durante la polimerizzazione.
La durata dello Shellac in sé può andare oltre alle due settimane passate le quali è consigliata la rimozione e/o riapplicazione, ma si rischia che lo stacco determinato dalla ricrescita dell'unghia sia troppo evidente.
Nelle mie foto potete vedere la mia manicure al giorno 3 ed al giorno 9, mentre quelle relative al giorno 12 le riservo ad un altro post perché, da brava monella, ci ho fatto sopra una nail art!
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CND Shellac in Purple Purple - Giorno 3 |
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CND Shellac in Purple Purple - Giorno 9 |
Inoltre può essere applicato sopra il Brisa Gel (aka la ricostruzione classica) o sull'acrilico Retention.
Sono rimasta piacevolmente colpita non solo dalla durata e dal permanere della lucentezza del colore nonostante il passare dei giorni, ma anche dalle condizioni dell'unghia dopo la rimozione (che avviene tramite Remover Wraps, versione avanzata e perfezionata del metodo stagnola che noi beauty blogger usiamo per togliere gli smalti glitter): questa non era minimamente intaccata o rovinata, proprio come se avessi appena tolto del normalissimo smalto.
In conclusione (sì, ce la potete fare, siete quasi alla fine!!!): consiglio caldamente lo Shellac a coloro che, al contrario mio, non ci tengono proprio a cambiare smalto ogni tre per due, anzi vogliono unghie che rimangano perfettamente laccate a lungo ma senza rovinarsi, sfaldarsi o rompersi (sì! Lo Shellac protegge anche dalle rotture degli artigli!!!).
Lo ritengo un'ottima alternativa anche quando, nonostante si sia polish addicted come me, si va incontro ad un periodo intenso che non consente di avere molto tempo per riapplicare con frequenza lo smalto - ad esempio io non escludo di rifarlo prima di partire per le ferie (prima o poi ci andrò anch'io!!!), quando neppure mi porto dietro il kit base-smalto-top coat-solvente.
Tra i vari VIP che sono stati rapiti dallo Shellac, annovero anche una certa signorina Rihanna, che negli scorsi giorni si è affidata a Flavia, e dal suo sorrisone esagerato sembra sia rimasta soddisfatta. Insomma, parafrasando il suo singolo di esordio
Umbrella, a Rihanna piace molto lo Shellac, ellac, eh eh. Oddio, questa battuta era veramente pessima, perdonatemi.
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Eccole! (foto presa dal profilo FB di CND Shellac Italia) |
Per oggi è tutto, perdonate la lunghezza del post ma la carne al fuoco era davvero tanta, ma tornerò presto sui prodotti CND grazie al fantastico sacchetto che il team Ladybird ci ha donato (già prevedo uno scontro "in casa" tra le basi CND Stickey e l'Orly Bonder, che io uso da tempo).
Un abbraccio, vi auguro uno splendido week end (io vado a trovare i suoceri, pregate per me!).