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sabato 10 settembre 2011

Bloggers, move over!

Il titolo giusto per questo post avrebbe dovuto essere "l'angolo della poracceria".
Curiosando sui vari blogs cui sono iscritta, mi sono imbattuta in questo post di Mary. Se masticate l'inglese vi consiglio caldamente di leggere l'originale, in alternativa mi permetto di fornirvi un breve riassunto. La redattrice della rivista Nails Magazine, che mi rifiuto di linkare, invita le nail bloggers, come dicono alla Sorbona, ad andare fuori dalle balle. Denuncia l'infiltrazione delle bloggers stesse nel mondo dell'industria degli smalti, intente a conversare con i produttori o a parlare coi giornalisti alle conferenze stampa (sacrilegggggio!). Etichetta le bloggers come "polish junkies" (sì, non ricordate male, junk vuol dire SPAZZATURA) e come persone che altro non sono che assetate arraffone che cercano solo di ricevere prodotti gratis.
Segue poi un grido di indipendenza, con l'invito ai veri professionisti del settore di riprendersi il posto che spetta loro, perché solo loro hanno il diritto di scegliere i prodotti più adatti alle varie clienti, di dettare i trends, di scegliere forma e lunghezza delle unghie, ecc. ecc.
Completa l'articolo una serie di consigli, sempre diretti ai professionisti, ed in particolar modo concernenti la proposta di aprire dei loro blogs, pagine sui social network, e la rava e la fava.
Orbene, è vero che sono una blogger neonata, ma da parecchi anni seguo con passione le altre bloggers, quindi mi sento pienamente titolata ad esprimere la mia.
La signora forse non sa che il giro di omaggi che investe le bloggers americane non è poi così dilagante nel resto del mondo. Sono pochissime, soprattutto in Italia, le ragazze che ne ricevono. La stragrande maggioranza delle bloggers, come me, scrive per passione. Altresì dubito che chi si prende la briga di tirar su un blog - con l'immensa mole di lavoro che comporta se lo si fa per il verso - lo faccia per scroccare qualche boccetta di smalto.
La signora forse ignoro anche che non sono le bloggers ad allontanare la clientela dai saloni. Ciò che le allontana, magari, è la mancanza di pecunia - Hannah cara, mai sentite le parole CRISI ECONOMICA MONDIALE?
Hannah cara, non pensa che magari le donne non vanno nei saloni perché trovano personale impreparato e che combina dei disastri come questo di cui è stata protagonista Deniz di Emerald Sparkled? Con l'aggravante che poi si deve pure pagare profumatamente una tizia che ti ha rovinato le unghie?
Hannah cara, lei non pensa che le donne siano esseri dotati di encefalo e che magari amano conoscere i vari trends, ma poi scelgono sulla base della propria testa colori, lunghezza e forma delle unghie?

Personalmente, mi faccio le unghie da sola per molti motivi: innanzitutto sono convinta che chi fa da sé fa per tre. Secondariamente, non stampo soldi, e se posso risparmiare sulle cose "accessorie", tanto meglio. Infine, per me pittarmi e limarmi le unghie è fortemente terapeutico.
Mi rilassa, mi svuota la testa, mi diverte.
Passo molto del mio tempo libero ad alimentare le mie conoscenze relative a questa passione, spesso e volentieri mi scopro ben più informata dei "professionals" tanto cari alla signora Hannah, e non ci vedo nulla di male a condividere ciò che so e ciò che amo con altre addicted.
Reputo le mie followers o coloro che leggono i miei posts perfettamente capaci di scegliere in quale considerazione tenere le mie parole.
Scrivo dei cacchio di articoli, non pratico lobotomie, santo cielo!
E se questo vale per me, nel mio piccolo, vale anche per tutte le altre bloggers.
Signora Hannah, epic fail, e la invito cordialmente a visitare "quel paese" di cui cantava il grande Alberto Sordi.
E per colpa sua mi sono pure persa Face Off, sgrunt.

***EDIT: sia nei commenti che su Twitter, mi è stato fatto giustamente notare come io abbia mal interpretato il termine JUNKIES, che significa letteralmente "drogati" e non ha nulla a che vedere con la monnezza. La foga nello scrivere, e il mio inglese buono ma lontano anni luce dal mother tongue, mi hanno fatto scrivere una corbelleria, e di ciò me ne scuso. Sebbene anche il significato reale non sia certo lusinghiero...***







I've just read this post by Mary. She reported an article written by Hannah Lee, editor of Nails Magazine. The first part of the italian version of this post is a translation of that article, so I will skip directly to my considerations about this issue.
I'm a new blogger, but I am an old reader and follower of many, great blogs.
Well, first of all this lady doesn't know that only few italian (and european) bloggers receive free gifts from manufacturers. The vast majority of bloggers write only for one reason: PASSION.
But, in any case, I strongly doubt that a lady decides to open, write and keep up a blog only for free gifts. Dear Mrs Hannah, have you got an idea of the huge work that a blog needs?
Mrs. Hannah, have you ever heard the words "world economical crysis"? Maybe it's this crysis that keeps customers away from salons, and NOT bloggers. 
When there is crysis, you don't buy whipped cream.
Mrs Hannah, maybe it's the lack of professionality of some salon workers that keeps away customers. Have you ever read this post by Deniz of Emerald Sparkled? Your dear professionals ruined her nails, and she also had to pay for that disaster.
Mrs Hannah, women are beings with brains. Maybe they like to read about new trends, shape and lenght of the nails but then they choose on their own. 
Personally, I do my nails alone for many reasons. First of all, I think that if you are able to do your own nails, you should do them yourself. God, even Scarlett Johansson does her own nails!
Secondly, I don't print money, and I prefer to save when I have the chance.
Finally, I think that the whole process of doing nails is therapeutic. It relaxes me. It clears my head. I enjoy it.
I spend a lot of my free time to feed my knowledges about this passion. Often I find myself more aware of the news than "professionals". So Mrs Hannah, I don't see anything wrong with sharing my passion and my thought with other addicteds.
I think that my followers, or people who read my posts, are perfectly able to choose with their own brains.
I write posts, I don't do lobotomies!
And if this is true for me, in my small world, it also applies to all other bloggers.

Mrs Hannah, I'm sorry. There are only two words to describe your article: EPIC FAIL.

19 commenti:

  1. L'articolo in questione non l'ho letto, però in parte la signora ha ragione perché esiste davvero gente come quella di cui parla lei, persone più che pronte a dire che una marca è buona anche se produce merda secca, o che il rivenditore italiano attua dei prezzi giusti anche se per una singola boccetta pretende un rene sano solo perché ricevono degli omaggi. Esistono. Ma non sono la stragrande maggioranza, e, a differenza nostra, la passione non c'è più: non si tratta di un hobby, ma di persone in qualche modo ricompensate per i loro servigi non in moneta sonante ma con boccettine di fluido colorato. Questa gente esiste, ed è davvero la rovina di un settore... ma si tratta di poche mosche bianche. Poche perché le ditte sono molto attente a tirare i cordoni della borsa e perché oggi chiunque può aprirsi un proprio spazio e dire la sua ( e spesso negli spazi veramente liberi si sente qualche campana stonata). Ma sono poche, anche perché le case (molte) prima di darti anche una sola boccetta ti chiedono vita, morte e miracoli del tuo blog, dell'eventuale pagina facebook, di twitter, di quanti contatti giornalieri hai... Insomma, ti passa la voglia di farti fare la verticale da questi sconosciuti per una boccetta di smalto! Il problema è quando si fa di tutta l'erba un fascio, anche in un bacino d'utenza enorme come quello USA. Sì, le blogger che ricevono omaggi saranno dieci volte tanto rispetto a ciò che accade da noi, ma anche il pubblico è dieci volte tanto il nostro! E quindi? Qual è il problema? Non vorrei che chi ha firmato l'articolo sia preoccupata del fatto che le aziende scelgano di affidarsi alle blogger perché costa meno che acquistare una pagina di pubblicità sulle riviste specializzate. Sarò maligna...

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  2. @thebeautycase

    Sai cos'è? Che io, a differenza della signora, confido molto nell'intelligenza delle persone. Se una blogger si è fatta in qualche modo "irretire" dagli omaggi, è subito ben evidente. O se non lo è dalla scrittura, lo si capisce dopo uno o due acquisti sbagliati che ti fanno fare.
    Oltretutto, la pubblicità "forzatamente positiva" che fa una blogger, la possono fare (e la fanno, la fanno!) anche i saloni di bellezza, che ti pompano i prodotti che LORO distribuiscono e ai LORO prezzi. Non c'è differenza, per me: ognuno porta acqua al proprio mulino, in caso di interessi di qualsiasi tipo che prevaricano l'onesta opinione.
    Ciò che mi ha moooolto irritata è la generalizzazione, per di più sotto l'etichetta pesante di "spazzatura". Spazzatura A CHI????
    Per non parlare della supercazzola sul fatto che SOLO i professionisti possono imporre i trends o altri fattori. Ma per piacere, ho conosciuto il personale del più importante (e costoso!) salone di bellezza della mia città, che non è un paesino sperduto, e manco sanno cos'è China Glaze, Nfu Oh, Zoya e compagnia cantante!
    Al massimo arrivano a Chanel e Dior, e fine del lotto! :D

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  3. @thebeautycase

    Dimenticavo: nel caso non fosse chiaro, concordo ASSOLUTAMENTE sul fatto che ci siano leccate di derriere al limite dell'imbarazzante da parte di chi riceve omaggi!!!!
    Ma trovo che lo facciano in modo talmente spudorato che chiunque sarebbe in grado di accorgersene! ;)

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  4. Il fenomeno blogger fa paura, eheh! Di certo questo non è il verso giusto di affrontare la questione, come dici tu le donne non sono mica sceme... e le cose cambiano, qualche volta in meglio. Chi resta ancorato al passato può strepitare quanto vuole, ma non può farci proprio nulla.

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  5. Great post. It even made me laugh st some points. I agree with you 100% of course. Her article is completely out of line and so insulting. And for absolutely no reason because I dont recall any blogger calling her or her publication names...

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  6. Sacrosanto! Posto che il panorama USA è diversissimo da quello europeo o meglio italiano, dove i distributori fanno il cavolo che gli pare e ti vendono come un prodotto esclusivo quello che in America trovi in qualunque drugstore, mi pare che la signora in questione senta che le professioniste (!) siano minacciate dalla blogger, che ne sanno più di loro sulle novità, che non sono interessate a venderti il prodotto dove hanno il maggior ricarico, che si smazzano tutto il lavoro di gestire un blog per passione. Invece di suggerire loro di aprire un blog (e usare il materiale trovato in rete spacciandolo come proprio alle clienti) pensi a perché la gente non va più a buttare i soldi per un servizio scadente. E sì, sono d'accordo che le recensioni "leccate" alla fine si sgamano.

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  7. sarò breve e poliglotta: JE RODE ER CULO!!! XD

    *L*

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  8. O_O senza parole! ma come si fa a scrivere delle cose del genere!! :S
    Sì, il mondo blogger "fa paura" al settore...

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  9. Io, personalmente, non mi sento di condannare in toto l'articolo di questa Hannah. Tante cose sulle blogger (seppur generalizzando) sono vere. Ma la colpa, per me, non è solo delle blogger, ma delle aziende - che decidono di affidarsi alle blogger e non alla loro professionalità, perché evidentemente non hanno idea di come sia strutturato un buon marketing (e tu che mi conosci sai di cosa parlo, il discorso è lungo per un solo commento, ci vorrebbe un intero post).
    Sottolineo, infine, la sfumatura di junkies: in questo caso non è spazzatura la definizione più corretta, bensì addicted - quindi persone che comprano smalti in maniera compulsiva e vogliono ottenere ancora più smalti, magari gratis. E negare che possano esistere queste persone è negare una (seppur piccola) realtà.
    La generalizzazione che poi attua Hannah personalmente non la condivido, ma ha lanciato un segnale d'allarme che io ormai noto da più di un anno - e che può sicuramente essere uno spunto di riflessione! :)

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  10. Il problema di base che non capisce questa Hanna è che il mondo è cambiato: il web ormai è diventato il nostro pane quotidiano! Può lamentarsi quanto vuole, ma non può far tacere centinaia (migliaia?) di bloggers! Stiamo andando all'indietro, verso il Medioevo? Mettiamo al rogo tutti i blogger che parlano di nail polish? Alcune aziende hanno capito come agire (furbe o intelligenti, a voi la conclusione), sanno che il "potere" è in mano alle persone comuni che scrivono o che registrano un video nella loro camera, e con pochi euro si fanno un sacco di pubblicità. Sbagliato? secondo me no, il commercio è una battaglia, l'azienda non sbaglia secondo me, sta nella blogger decidere come comportarsi moralmente, fatto sta che io non rifiuterei prodotti gratis....non facciamo troppo le false moraliste...

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  11. @£au

    Eheheh capisco perfettamente la questione che giustamente tiri in ballo, giacché se ne è già parlato inter nos. E sai che condivido in pieno! Quello che mi sfugge, però, è il link che la signora fa tra "bloggers cattive = rovina dei saloni di bellezza". Qualche bloggers "ingorda" e poco obiettiva non può certo determinare il declino del loro settore del marketing. Se l'articolo avesse avuto un altro tono, del tipo: occhio al fenomeno bloggers, alcune sono interessate solo a incamerare prodotti gratis, con un'etica pare allo zero, beh allora sarebbe stato diverso!
    E invece il giornale in questione prima sfrutta alla grande i blogs (su cui si è fatto ampia pubblicità, ottenendo anche un aumento degli abbonamenti e delle copie vendute, e addirittura ospitando nelle sue pagine alcune bloggers) e poi sputa loro addosso. Lei sostanzialmente dice che solo chi ha dei diplomi professionali ha diritto di parola. Mi pare una considerazione forte.
    La mancanza di professionalità c'è tanto nei blogs quanto nei saloni, per come la vedo io.
    Che poi le aziende si muovano in modo sconclusionato, è una sacrosanta verità!
    Sul termine junkies, considerato il tono rude dell'articolo, è assai difficile per una persona (che non è mother tongue come me) riuscire a discernere la sfumatura linguistica. :)

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  12. Ma fregarsene e basta di chi scrive palesi boiate? :D

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  13. @ImaginationART

    A priori, credo che ben poche persone rifiuterebbe omaggi che, in un certo senso, sarebbero da considerare anche un riconoscimento per il lavoro fatto col blog.
    Però, ci sono delle aziende con cui personalmente preferirei non avere a che fare.
    Diciamo che, seguendo da tanto i blogs, conosco quelle aziende che per due omaggi ti chiedono di stenderti a zerbino e scrivere solo dei gran complimenti. Sono rare, ma ci sono.
    Preferisco avere qualche prodotto in meno (tanto parliamo di trucchi e smalti, non di medicinali salvavita!) che dover fare la marionetta.
    Beh, certo, queste sono eccezioni, non certo la regola!

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  14. @Rambling Rose: già... Io credo che i blogs aiutino le più profane ed al contempo appassionate ad essere aggiornate e più consapevoli del servizio che ricevono. Se nei saloni offrono un servizio tanto superiore, non dovrebbe avere paura proprio per niente!

    @maisenzasmalto: ne abbiamo parlato tante di quelle volte che non mi ripeto, ti quoto e basta! ;)

    @le esose: come portatrice sana di linguaggio bucolico, posso solo approvare il tuo commento!!! :)

    @Alice: ciò che più mi irrita è che la stessa rivista ha ampiamente "approfittato" del mondo bloggers per aumentare la sua tiratura ed addirittura far scrivere articoli, per poi volerlo "spianare al suolo" senza pietà. Fare dei distinguo, già, non sarebbe stato male.

    @Smaltoitaliano: c'hai ragione anche te!!! Forse sarebbe stato meglio lasciar cadere nel nulla questa provocazione!

    @Cris: thank you! It's always difficult to me to write and express my thoughts in english. I'm always scared by my (many) mistakes. :D

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  15. Ho letto anche l'articolo originale e, a mio parere, la signora in questione fa i capricci come un bambino infastidito dal fratellino che gli ruba l'attenzione. I blog sono una realtà consolidata, vuoi per il declino della carta stampata, vuoi perché è più attendibile il consiglio di una consumatrice come te che di una venditrice con ovvi interessi.

    Direi anche che Ms. Lee non ha ben presente come funziona il Web: da una parte consiglia di "rubare" immagini dai blog per non far andare altrove i lettori (!) e dall'altra ignora che nessun consumatore consapevole si informa sul sito/blog/FB ufficiale della marca, che è mera pubblicità. Prima di elargire consigli dovrebbe informarsi su ciò di cui parla.

    In parte ha però ragione: ci sono quelle che bloggano per gli omaggi e anche quelle che scrivono inesattezze generando bufale allarmistiche. Le prime si riconoscono subito e sono un'ottima pubblicità per i professionisti, per le seconde basta informarsi su fonti più autorevoli.

    Scusa per il papiro! :)

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  16. @La Bisbetica

    Giustissima precisazione! Nella furia di scrivere ho omesso il FANTASTICO consiglio di fregare i contenuti dei blogs e di presentarli come propri. Questa signora è davvero una PRO, sì certo, come no! Una pro in paraculismo avanzato! -.-

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  17. :-D i just stumbled on your blog. I like this post a lot. as I feel the same way.. fail fail fail that editor did. lol

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  18. @Pretty

    Thank you for your visit and comment! :) Reading that article was really disappointing, I just hope I didn't do too many mistakes, I'm always scared when I have to write long posts in english! :D

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